Da circa un mese sei entrata in un gruppo tematico di facebook. E’ un gruppo abbastanza popolato, con intenti comici o comunque spassosi e delle regole ferree. Proprio perché alcune regole sono ferree e soprattutto è importante capire l’umore che tiene in piedi il gruppo, chi non le rispetta o non percepisce l’umore fondante viene bannato senza perdite di tempo.
A volte nel gruppo compaiono dei post che tu tra te e te chiami “i post della STASI”, perché hanno proprio l’intento di scovare le persone non adeguate per bannarle. A te questo pare eccessivo, ma va be’, il gruppo mica lo gestisci tu, ci scrivi solo di tanto in tanto e spesso leggi i post altrui, spesso e volentieri sbellicandoti dalle risate.
A un paio di settimane dal tuo ingresso nel gruppo l’ideatore ti ha contattata su Messenger. Ora, tu in genere gli sconosciuti che ti scrivono su Messenger li ignori. A volte anche con risultati involontariamente antipatici (tipo che uno che ti aveva scritto su messenger è un tuo follower su youtube adorabile, col quale poi sei anche diventata amica e infatti sei andata al Salone del Libro apposta per incontrare lui sabato scorso). Che poi, non è che gli uomini facciano a botte per contattarti su Messenger, però a volte ti può capitare, anche perché sei una assidua frequentatrice di una pagina a forte prevalenza maschile.
Comunque anche costui lo avresti ignorato, ma ti sei resa conto che era l’ideatore del gruppo, perciò hai fatto un’eccezione. Lui ti ha scritto qualcosa del tipo: “Tu scrivi poco eh?” e un paio di altre frasi di circostanza e addio. A posto.
La sera sul gruppo è uscito un altro post della STASI e tu hai comicamente espresso il tuo timore di essere cacciata. Il creatore ti ha scritto: “No, tu resti” e poi ti ha ricontattata in Messanger per assicurare che ci teneva alla tua permanenza. A posto, due, anche se con qualche perplessità.
Dopo qualche giorno a un tuo commento su un post è seguito un nuovo contatto su Messenger, in cui il tizio ti chiedeva lo stato civile. Tu gli hai risposto che sei sposata e anche innamorata. La conversazione era comunque spiritosa e avete flirtato un po’. Lui ti avrebbe invitata a un caffè e tu lo avresti anche preso un caffè con lui, ma logisticamente non è affatto pratico (vivete in due regioni diverse non confinanti) e organizzarlo appositamente sarebbe troppo losco.
Eri davvero lusingata dall’attenzione, proprio perché non ti capita mai, anche se nella tua mente tu hai pensato di essere solo una delle tante che lui ha contattato (lui ha sostenuto di no, anche se tu non gliel’hai certo domandato) e che a una tua ritrosia ti avrebbe messa da parte.
Infatti per un po’ di giorni non ti ha scritto e tu, siccome eri avida di attenzioni, te ne sei dispiaciuta, ma non hai fatto niente, a parte sentire la sua mancanza. Sapevi e sai benissimo che era meglio così, però ecco, le attenzioni ti piacevano.
La storia continua.